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L’occupazione silenziosa dell’Istria - il fenomeno dell'edilizia abusiva e l'impegno per la tutela del suo territorio
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15.02.2024.
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L’occupazione silenziosa dell’Istria - il fenomeno dell'edilizia abusiva e l'impegno per la tutela del suo territorio
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L'Istria, un tempo orgogliosa regione caratterizzata da un patrimonio naturale da mozzafiato, è ora teatro di costruzioni abusive e usurpazioni dei terreni agricoli. Questo fenomeno di deturpazione del paesaggio minaccia le basi stesse della regione, mettendo a rischio il benessere quotidiano dei suoi residenti.


Considerando gli ingenti profitti ottenuti da gruppi ben organizzati, i terreni agricoli e boschivi vengono trasformati in lucrativi lotti per vacanze saltuarie. Il valore effettivo di questi appezzamenti è solo di alcuni euro al metro quadro (2-3 euro/mq), ma successivamente vengono venduti a prezzi molto più elevati (30-50 euro/mq). Il risultato è la comparsa di insediamenti illegali, noti come "favelas istriane", che ospitano migliaia di persone. L'"occupazione silenziosa" dell'Istria si svolge sotto gli occhi di tutti, mentre l'indifferenza politica e l'inefficienza degli ispettorati competenti contribuiscono ad aggravare ulteriormente la situazione.


Particolarmente preoccupante è il fatto che la maggior parte degli abusivisti sono cittadini stranieri, soprattutto sloveni, che purtroppo spesso trovano sostegno presso i cosiddetti "patrioti locali". Queste azioni insolenti e aggressive da parte dei cittadini stranieri superano tutte le forme di pressione precedenti sull'Istria, comportando gravi deturpazioni dell'ambiente e del paesaggio.


Questa situazione ironica evidenzia le contraddizioni attuali: costruzioni abusive, erette in pochi mesi, ottengono il condono con la "collaborazione" dei “patrioti locali”, mentre in altri paesi europei tali comportamenti porterebbero i responsabili davanti alla giustizia. Insomma, se l'edilizia abusiva fosse uno sport olimpico, i nostri 'costruttori' vincerebbero la medaglia d'oro senza nemmeno partecipare agli allenamenti.


Circa 30 anni fa, la politica locale era priva di una visione di sviluppo e in quanto tale ha consentito questa occupazione strisciante. Oggi, ad eccezione di rari casi come Umago, Dignano, Rovigno, Valle e Lisignano, che si battono attivamente contro l'abusivismo edilizio, la maggior parte delle altre città e comuni mostra un atteggiamento passivo e rassegnato. Purtroppo, la sede centrale della DDI si è limitata a istituire solamente un indirizzo di posta elettronica, mentre la presidente della DDI di Umago sostiene pubblicamente questi costruttori illegali.


Per proteggere l'Istria da questi abusivisti senza scrupoli che allontanano la nostra regione da un’Europa in cui le leggi vengono rispettate, è essenziale collaborare con tutte le parti interessate, indipendentemente dalle divisioni politiche o da altri fattori. Questa lotta per mantenere l'Istria come emblema di una Croazia organizzata e fiorente richiede un impegno incessante e una dedizione senza compromessi.

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